Giovedi 31/01/2008 abbiamo lasciato un messaggio in una bottiglia per George e Robin e siamo partiti alle prime luci dell’alba per sfruttare il piu’ possibile le ore meno calde della giornata. Dopo qualche ora ci siamo accorti di aver quasi esaurito la nostra scorta d’acqua ed abbiamo quindi deciso di effettuare una deviazione a ovest per purificare un po’ d’acqua del lago Turkana. Arrivati ad Alia Bay abbiamo trovato una base del “Kenya wild life Reserve” ed alcuni militari ci hanno offerto del te ed abbiamo raccolto qualche litro d’acqua dal pozzo. Abbiamo subito chiesto notizie di George e Robin e l’ufficiale in comando dopo essersi messo in contatto via radio con la loro pattuglia ci ha comunicato che la notte precedente erano tornati a dormire alla caserma di Illeret e solo qualche minuto prima erano stati avvistati a circa 40 km e che si stavano dirigendo verso sud nella nostra stessa direzione. Il militare ci ha anche detto che alla fine le pattuglie che il giorno prima davano la caccia ai banditi sono riusciti a trovarli e dopo averne ucciso qualcuno sono riusciti a disperderli costringendoli a ritirarsi a nord verso il confine con l’Etiopia. Siamo anche venuti a sapere che la settimana precedente erano passati di li’ anche Herby e Jens che alla fine si sono arresi ed hanno deciso di caricare le loro KTM su un furgone e trasportarle fino a Maralal. Dopo essere ripartiti abbiamo raggiunto l’entrata a sud del parco e li’ ci siamo fermati per aspettare George e Robin che sono arrivati dopo un paio d’ore, ma hanno deciso di fermarsi li’, mentre noi abbiamo proseguito per altri 50 km. Il terreno di questa zona e’ sicuramente il piu’ duro ed impegnativo che abbia mai affrontato. Ci sono rocce talmente grandi che sarebbero difficili da superarare persino con una moto da trial. Alla sera ci siamo accampati in un letto di un fiume in secca al riparo da occhi indiscreti. (N 03 28,295’ E 36 31,763’).
Venerdi 01/02/2008 ci siamo alzati quando le stelle splendevano ancora nel cielo ed abbiamo visto per la prima volta la croce del sud. L’ultimo tratto si e’ rivelato ancora piu’ impegnativo del precedente e con grande fatica siamo riusciti ad arrivare a Loiyangalani dove ci siamo accampati al bordo della piscina di El Molo Lodge (N 02 45,467’ E 36 43,136’).
E’ stato davvero un miracolo riuscire ad arrivare fino a qui senza gravi problemi. Siamo stati fortunati perche’ nessuno di noi si e’ fatto male e le moto sono arrivate qui tutte intere. Riuscire in questa imprese e’ stata una bella soddisfazione anche se col senno di poi non la rifarei mai e poi mai per nulla al mondo. E’ stata una sofferenza incredibile. Tutta la zavorra che si e’ obbligati a trasportare e lo stress dato dal fatto di non avere il minimo margine d’errore non ti permettono di guidare serenamente e la fatica ed il caldo sono stati veramente eccessivi.
Colonna sonora: “El Jinete” Jose Feliciano
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