Sunday, 30 March 2008

Zanzibar












Stonetown e’ un intricato labirinto di stretti vicoli che si intrecciano nevroticamente. Subito dopo il tramonto le vie si riempono di bancarelle dove per una manciata di dollari i pescatori dell’isola cucinano alla griglia ogni tipo di pesce.
Sabato siamo andati a casa di Silvia dove abbiamo incontrato altri sette italiani che lavorano come volontari in diverse ONG della Tanzania. Tutti mi hanno confermato come sia difficile portare avanti qualsiasi tipo di progetto a causa della lenta e complicata burocrazia Africana. Nonostante cio’ ho parlato a lungo con Grazia ed abbiamo gettato le basi per una possibile collaborazione da parte dell’Associazione Muti Onlus nella per la gestione e lo sviluppo della scuola calico per ragazzi di Bagamoyo.
Abbiamo anche incontrato due masai che, come tutti gli altri membri della tribu’ che lavorano sull’isola, si sono perfettamente adattati alle regole dell’industria del turismo ed hanno imparato a parlare un italiano perfetto.
Il resto dell’isola e’ pieno di resort affollati da turisti in fuga dall’europa che cercano di riposarsi sulla finissima sabbia bianca a poche bracciate dalla barriera corallina o su amache all’ombra di capanne in legno e grandi palme.
Colonna Sonora: “Little girl with blue eyes” Pulp

Bike Maintenance

Best workshop of ever! Between the beach and the pool

New front tyre

I've done more than 1.000 km with this!!

A Dar sono arrivati dall’Italia alcuni pezzi di ricambio cosi’ abbiamo potuto effettuare alcuni lavori di manutenzione. Finalmente, dopo piu’ di 1000 km (e tutto il lago Turkana!), sono riuscito a sostituire il manubrio che, a causa dell’incidente in Etiopia, aveva assunto una forma inverosimile. Potra’ sembrare strano, ma per alcuni giorniho fatto fatica ad abituarmi a guidare con il manubrio dritto. Abbiamo poi sostituito la ruota anteriore (per la prima volta), mentre abbiamo deciso di fare ancora qualche migliaglio di chilometri prima di sostituire per la seconda volta la ruota posteriore.
Colonna Sonora: “Little Deuce Coupe” The Beach Boys

Thursday, 27 March 2008

Pangani – Dar Es Salaam (15.540 km)

Entering in Dar

The Kigaboni boat

Talking with locals

Fishermans boat

Fisherman fixing his boat

More fisherman than fish...

Early morning on the beach

How to build a new roof


Finalmente, dopo settimane di sofferenza su terreni delle peggiori condizioni, la mia Multistrada ha ritrovato il sorriso e si e’ potuta sgranchire un po’ le ruote sulla strada che collega Tanga a Dar Es Salaam. Questo tratto sembra disegnato appositamente per i motociclisti: e’ un continuo susseguirsi di curve e saliscendi su un asfalto perfettamente levigato. Una vera rarita’ qui in Africa. Dar Es Salaam non offre nulla di speciale e dopo averla attraversata abbiamo preso il traghetto per South Beach dove abbiamo montato le tende sulla spiaggia del Sunrise Campsite (S 06 50,990’ E 39 21,259’) sotto l’ombra di una grande palma.
Qui il paesaggio e’ da cartolina, ma non c’e’ molto da fare.
Colonna Sonora: “The man who sold the world” David Bowie

Sunday, 16 March 2008

Arusha - Pangani (15.124 km)






Appena 10 minuti prima del tramonto sono partito da Arusha insieme a Tom. Non e' un ottima idea viaggiare col buio, specialmente qui in Africa, ma la strada che porta a Tanga e' in perfette condizioni e di notte non c'e' traffico e si incontra solamente qualche camion. E' incredibile come tutti i camionisti qui cerchino di facilitare il sorpasso segnalando se la strada e' libera o meno azionando rispettivamente la freccia verso sinistra o verso destra (In Tanzania si guida sulla corsia di sinistra come in Inghilterra). Alle 3 di mattina a soli 20 km da Pangani il pneumatico posteriore ha pensato bene di procurarsi un bel taglio costringendomi a fermarmi per un ora in mezzo al nulla per riparare il danno.

Alle 4 di mattina siamo finalmente arrivati a Peponi Beach (S 05 17,207’ E 39 03,983’), un campeggio sulla spiaggia dove si possono mangiare ganchi e aragoste pescate e cucinate al momento. Il posto ideale per riposarsi e rillassarsi un paio di giorni. Non a caso abbiamo ritrovato qui Veysel ed Herby.

Colonna Sonora: “I love you Marianna” Rino Gaetano

Friday, 14 March 2008

Kahama - Dodoma - Dar es Salam

arriving in Dar es Salam. at the harbour.

whose the poser on the italian bike...

exhausted after a 16 hour ride. on the ferry to south beach.

We were literally in transit. had to meet up with Matteo in Dar. so we were pushing to get there by the 10th march. we knew of a 100km bad stretch of road. it turned out to be very bad indeed. lots of thick deep sand and hundreds of trucks driving all over the road. George punctures so many times out there, every puncture would take one hour to fix. so we did a lot of waiting it out in the dust and grime. one gets so dirty out there. and my face becomes a dust mask. you know you look bad when you take your helmet off and kids run away screaming! hi hi hi... road hard during those 2 days. 13 hour days doing over 1200kms. in Africa thats a long long way. was absolutely exhausted when we arrived in Dar at 23:00 that night. the road into the city was so dangerous. trucks driving on the opposite side of the road with no headlights! i also got hit by a huge bat on my head. that was the straw for me... had to get off my bike and cool down. George was not a happy camper either. one should never ride on the roads in africa at night. never.

Kigali - Bush camp (middle of nowhere)

dejavou
our not so secluded bush camp. we were surrounded by 30 locals for about 2 hours the evening before.

getting black market fuel. no petrol station here my good friend. 2 USD a litre to boot.

Left pretty early in the morning to get a good day's worth of kilometers. the Rwandan roads have been the best ones to date. lovely curves, smooth tarmac, incredible switchbacks. it was so wonderful to feel the bike again and use it for what it was designed for. so much midrange power and shes goes into the corners with such ease and finesse. a real fun bike to ride. crossed the Tanzanian border and dropped my bike, again. like the 50th time i think. then rode into some thunder storms and beautiful African plains. loads of trees and incredible views. seemed like the scene from the lion king. was so happy to be on good roads and cruising. we did 500km that day and ended up camping in the bush in a secluded spot. turned out we were right next to a small village. the locals all came out and gawked and laughed at us for ages. krikey even my mattress impressed the pants off them. lovely people though. so simple and a real pleasure to be around. everyone is asking for money out here, even me.

Kisoro - Kigali (Rwanda)

In this hotel hundreds tutsi hide themselfes and saved their life in 1994


Boda-Boda in Kigali (With helmets!)



Spent a lovely day in the rain riding very very slowly to the Rwandan border. from there we had 80km to ride to the capital city kigali. quite an uneventful day really. but nice and peaceful. was strange being in a country were genocide had recently reared its ugly head.

Kigali e’ una piccolo citta’. Molto pulita tranquilla ed ordinate. L’esatto contrario di Kampala. Sembra quasi un piccolo paese svizzero. Le persone qui sono molto ospitali, gentili e riservate. Persino i Boda-Boda (mototaxi) rispettano alla letter ail codice della strada ed indossano addirittura il casco! Tutto e’ cosi’ perfetto che e’ davvero difficile immaginare che appena 14 anni fa la maggiorparte di queste persone e’ stata responsabile di uno dei piu’ atroci e terribili genocide della storia dell’umanita’.

Ieri sera ho conosciuto un gruppa di ragazzi di pochi anni piu’ grandi di me ed insieme abbiamo passato la sera a cantare le canzoni popolari. Mi hanno insegnato testi che parlano di fratellanza, di unione, di una nazione libera ed indipendente senza alcuna discriminazione di sesso razza o fede religiosa. Nessuno di loro vuole parlare del passato e come se non fosse mai accaduto nulla continuano a cantare, ballare e battere le mani aritmo di musica. Quelle stesse mani che appena 14 anni fa si sono macchiate del sangue dei loro connazionali.

Colonna Sonora: “One” U2

Lake Bunyoni - Kisoro










I've gone to some amazing places on this trip, but few have come close to that day we travelled to kisoro. we only did 60km. and my jaw was dropping every meter of it. there were 7 volcanoes constantly watching over us, these beautiful rolling hills patchworked by the sweat from the backs of the lands people. simply magic. uganda is light. the most beautiful country ive ever been to. there was a bit of mud here and there which made me really nervous. the bike simply doesnt move in it. we dont have the tyres. the rest of the day was spent moving at an average of 20km/h. stopping every few kilometers to stop and breath it all in slowly. these are the days when im so happy to be alive and to witness things so beautiful as this place.

Thursday, 13 March 2008

Park National Des Volcans




Silver Back


La zona tra Rwanda, Uganda e DR Congo e’ l’unica al mondo in cui si possono avvistare i gorilla. L’incontro con questi incredibili animali e’ stata un’esperienza da pelle d’oca. Ci siamo arrampicati per un’ora su per il pendio della montagna attraverso la fitta vegetazione della foresta pluviale dopo di che abbiamo finalmente raggiunto una famiglia composta da 11 elementi: 1 maschio dominante dalla schiena color argento, 5 femmine, 4 cuccioli ed 1 giovane gorilla. Nonostante le loro dimensioni sono animali tranquilli ed innoqui. Il maschio ha l’assoluto controllo su tutti gli altri membri della famiglia e decide per tutti quando e’ ora di mangiare o quando invece e’ ora di dormire.

Quando abbiamo raggiunto i gorilla stavano mangiando tutti insieme. Il maschio decideva quail canne di bambu’ bisognava mangiare e le femmine ne seguivano l’esempio. I cuccioli, invece, stavano per lo piu’ appesi al dorso dorso della mamma e non appena cercavano di fare qualche passo facevano dei buffi ruzzoloni lungo i ripidi e scivolosi pendii della montagna. I gorilla non sembravano per niente infastiditi dalla nostra presenza, anzi un paio di volte si sono avvicinati talmente tanto che mi hanno addirittura toccato. Una volta finito di mangiare si sono coricati tutti insieme per una sonora pennichella. In tutto siamo rimasti con loro solo un’ora, ma comunque e’ stata davvero un’esperienza indimenticabile.

Colonna sonora: "Bongo Bong" Manu Chao

Murchison falls - Kampala - Lake Bunyoni

Some relax in the park of Kampala
So quite and peaceful...

Market on Lake Bunyoni

This is real, not a cartoon!



My temporary bike (Not the same as original!)


"Punishment island"


dug out canoe ride. bloody thing never went straight. we did the muzungu twist a couple of times.


lake bunyoni - the best camp spot to date. what a thing to wake up to.





yes i passed it again.. i know i know...


Kampala e’ una citta’ incredibilmente caotica. Il traffico e’ terribile e puo’ capitare di rimanere bloccati ad un incrocio per un ora intera. Per questo le strade sono piene di “Boda-Boda”, i mototaxi che per pochi dollari portano in giro per la citta’ fino a tre persone comtemporanamente e rigorosamente senza casco. L’unico posto tranquillo della citta’ e’ il parco dove ci siamo riposati un paio d’ore prima che scoppiasse il consueto diluvio giornaliero.

Lake Bunyoni e’ un posto magico. Uno specchio d’acqua cristallina dalla forma irregolare sul quale si riflettono colline lussureggianti di un verde incredibilmente intenso contrastato dal bianco delle nuvole che offuscano costantemente l’azzurro del cielo.

Abbiamo passato un giorno intero su una canoa ricavata da un enorme tronco scavato internamente. Abbiamo pagaiato fino ad un’isola di appena 10x10 metri che si trova in mezzo al lago e viene chiamata “Punishment island” perche’ fino a pochi anni fa su quest’isola venivano reclusi i prigionieri. E’ stata un’esperienza davvero rilassante. Immersi in questo spettacolo naturale in cui regnano pace e tranquillita’. Questo rispecchia esattamente quella che e’ l’attuale situazione in Uganda: dietro l’apparente armonia e serenita’ si nascondono gravi problemi, invisibili agli occhi del “turista di passaggio”, ma che sfociano a volte (soprattutto al nord) in efferate azioni omicida.

Ieri notte sono scoppiati alcuni tumulti nel pieno centro di Kabala culminati con due colpi di pistola esplosi a poche centinaia di metri dal nostro albergo. Ad essere sincero non ero per niente tranquillo e non ho chiuso occhio per tutta la notte continuando ad immaginare le piu’ terribili conclusioni che mi passavano per la mente. Il giorno dopo tutto era tornato tranquillo e nessuno ha saputo darci alcuna delucidazione sull’accaduto.

Colonna Sonora:”Beautiful freak” Eels

we left the falls early in the morning. we had another hard ride ahead of us. i tell you its bloody tiring knowing that you have another hard ride ahead of you. every day day in and day out. another 25km of speedbumps and we made it to kampala. we slept the night there in our bike gear. we didnt even unpack the bikes we were that tired. awoke early and we bolted to lake bunyoni. about a 450km drive. good roads good tarmac and scenery to die for. just beautiful. uganda is africa distilled. it is the most beautiful country ive seen so far and everywhere you look you are amazed at how lush and pretty everything is. i had this constant feeling to stop so that i could take a photograph. i'd round a corner and have it again and again and again.