Southernmost tip of Africa
32.000 km just to take this picture
Rob welcome back party
Il grande giorno alla fine e' arrivato. Ogni viaggio ha una fine , un punto d'arrivo, una meta da raggiungere prima di cominciare una nuova avventura. Il nostro traguardo era Cape Agulhas, il punto piu' a sud del continente africano.
Quando siamo arrivati sulla costa ho iniziato a scrutare l'orizzonte infinito dell'oceano cercando d'immaginare le creste ghiacciate delle montagne del polo sud. Mi sono sentito come un esploratore alla scoperta di terre lontane. Mi sono chiesto se Bartolomeo Diaz e Vasco De Gama avessero provato le stesse emozioni una volta arrivati fin quaggiu' ai confini del mondo. Il cuore mi batteva a mille all'ora, sembrava quasi che volessi sincronizzarsi con i giri motore della mia multistrada. Ero terribilmente felice per essere arrivato fino in fondo, ma allo stesso tempo triste perche' ero arrivato alla fine di questa splendida avventura.
Mi sono girato verso Robin e ci siamo scambiati un segno d'intesa con il pollice ed il mignole della mano. Esattamente lo stesso segno che ci eravamo scambiati alla partenza 32.000 km, 25 paesi e 210 giorni prima. Ho ripensato a quel giorno allo Scapadaca quando tra una birra e l'altra abbiamo parlato per la prima volta di questo viaggio e quando Cape Agulhas ci sembrava cosi' lontano ed irrangiungibile. Quasi non riuscivo a credere di essere arrivato fino a qui. Ogni 500 metri c'e' un cartello che scandisce gli ultimi chilometri come un'implacabile conto alla rovescia. A meno 2.500 mt io e Robin abbiamo iniziato a rallentare sempre piu'. Un po' per prolungare il piu' a lungo possibile questo momento indimenticabile, ma forse anche per cercare di rimandare un po' piu' in la' la fine di questo nostro grande sogno. A meno 1.000 mt ho sentito uno strano rumore e per un attimo ho temuto che la motocicletta si sarebbe potuta rompere proprio a pochi metri dal traguardo. Sarebbe stata proprio una beffa, ma per fortuna la mia multistrada non mi ha abbandonato neanche questa volta.
Arrivati a Cape Agulhas abbiamo parcheggiato le moto per la foto di rito e prima di togliermi il casco mi sono asciugato le lacrime dagli occhi. Ero talmente emozionato che non riuscivo neanche a capire cosa stessi esattamente provando in quel momento. Io e Robin ci siamo abbracciati e ci siamo detti: -We did it, mate!- -We did it, 'till the end. And Now?- -Now we should turn the bikes and ride all the way up through the west coast- -Would be great! Two of us again...-.
Neanche dieci minuti piu' tardi sono arrivato due ragazzi in sella a due ktm che, partititi da Londra, avevano appena percorso tutta la costa occidentale dell'Africa fino a qui. Che incredibile coincidenza!
Quel pomeriggio siamo arrivati a Betty's Bay dove il papa' di Robin ed alcuni amici avevano organizzato una festa di bentornato. Abbiamo passato un bellissimo weekend. Robin era felicissimo di poter rivedere tutti i suoi amici dopo cosi' tanto tempo ed io mi sono sentito un po' a casa, anche se mi e' venuta una voglia matta di tornare a Torino e rivedere tutti gli amici.
Colonna sonora: "Heroes" David Bowie
Here we are at last, we’ve made it! Every journey comes to an end, a final point, a destination to get to before you can start a new adventure. Our goal was Cape Agulhas, the southernmost tip of the African continent.
When we got to the coast I scanned the ocean’s endless skyline trying to imagine the icy peaks of the South Pole mountains. I felt like an explorer seeking for faraway lands. I asked myself whether Bartolomeo Diaz and Vasco De Gama felt the same kind of emotion when they first arrived here at the end of the world. My heart was beating fast, like it was trying to synchronize with the engine of my Multistrada. I was so damn happy to have made it till the end, but at the same time I was sad too, because my wonderful adventure was over.
I turned to Robin and we exchanged a sign with the thumb and the little finger of our hand. The very same sign we had exchanged when we started: 32.000 km, 25 countries and 210 days before. That day at Scapadaca came to my mind, when for the first time we talked about this journey over a beer or two. Cape Agulhas seemed so far away on that day, almost unreachable. I can hardly believe I’ve travelled so far from home. Every 500 m signs along the road point out the few remaining kilometres as a merciless countdown. At 2500 m Robin and I started to slow down in order to prolong this unforgettable moment, but also trying to put off the end of this great dream of ours. It was less than 1.000 m to the arrival, when I heard a strange noise and for a second I feared my bike would break down, just a few meters before the chequered flag. It would have been a mockery… but my Multistrada didn’t let me down, not even this time. In Cape Agulhas we parked the bikes to take the customary pictures and before I took off my helmet I wiped my eyes. I was so excited I could not even make clear what my feelings were like. I and Robin clasped in each other’s arms and said: -We did it, mate!- -We did it, till the end. And Now?- -Now we should turn the bikes and ride all the way up through the west coast- -It would be great! The two of us again...-.
About ten minutes later two guys arrived riding two KTMs. They had just been travelling all the way down through the west coast. What an incredible coincidence! In the afternoon we drove to Batty’s Bay, where Robin’s pa and some friends were organizing a welcome party. We spent a great weekend. Robin was very happy to be with his friends again and I felt a little like being at home, but don’t let me be misunderstood: I can’t wait to get back to Torino and meet my friends!
Soundtrack: “Heroes” David Bowie
2 comments:
Well done Matteo and Rob, you are true adventurers and what a journey you have had!!!!
I will miss your stories and photos, it has been my favourite book for the past 8 months.
debbie
Complimenti!!!!!!!!
vi aspettiamo a torino!!!!
pietro
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