well i never thought i could write a book in my life. but with the amount of stories and things that happened to me in that week i think i could. we arrived in Kisumu after a hellish 13 hour day on the bike. i could barely ride it. i had to go at 30 km/h as my rear shock was bottomed out and i had only 2cm of travel before my rear tyre touched my seat. the road was terrible and it was very hard going. i never thought this trip would be so hard. every time im just amazed at how difficult things can be. and you struggle struggle struggle every km of it. well after a nervous night in Kisumu we left early in the morning at 0500. i was so extremely exhausted the previous night that i couldnt sleep. we left early to avoid the rioting in the area. we were really scared of being caught out there and having a broken bike was not helping much. how can one outrun a mob on a bike doing 30km/h! anyway, we left and managed to get some km's under our belt. we were relieved to arrive at the ugandan border around lunch time. and passed, into what seemed like, heaven. uganda is light after kenya. happy smiley people. beautiful scenery. i was singing in my helmet the first 50km. arrive in jinja around 6 and had a cold friendly beer. we camped on the source of the nile and talked to, what seemed like, old friends. we'd made it through, arguably, the most dangerous part of our journey.
Thursday, 13 March 2008
Kisumu - Jinja
well i never thought i could write a book in my life. but with the amount of stories and things that happened to me in that week i think i could. we arrived in Kisumu after a hellish 13 hour day on the bike. i could barely ride it. i had to go at 30 km/h as my rear shock was bottomed out and i had only 2cm of travel before my rear tyre touched my seat. the road was terrible and it was very hard going. i never thought this trip would be so hard. every time im just amazed at how difficult things can be. and you struggle struggle struggle every km of it. well after a nervous night in Kisumu we left early in the morning at 0500. i was so extremely exhausted the previous night that i couldnt sleep. we left early to avoid the rioting in the area. we were really scared of being caught out there and having a broken bike was not helping much. how can one outrun a mob on a bike doing 30km/h! anyway, we left and managed to get some km's under our belt. we were relieved to arrive at the ugandan border around lunch time. and passed, into what seemed like, heaven. uganda is light after kenya. happy smiley people. beautiful scenery. i was singing in my helmet the first 50km. arrive in jinja around 6 and had a cold friendly beer. we camped on the source of the nile and talked to, what seemed like, old friends. we'd made it through, arguably, the most dangerous part of our journey.
Friday, 7 March 2008
Nairobi - Kisumu
Tuesday, 26 February 2008
Nairobi – Arusha (14.401 km)
Una volta arrivati alla frontiera gli ufficiali di polizia della Tanzania non hanno concesso il visto a Veysel e nonostante i nostri ripetuti tentativi, non c’e’ stato verso di fargli cambiare idea e Veysel e’ stato costretto a fare dietro front e ritornare a Nairobi.
Quando sono ripartito oramai si era fatto buio ed aveva iniziato a diluviare. La notte era talmente scura che anche con gli abbaglianti accesi era difficile vedere qualcosa. La strada comunque era asfaltata e nonostante la pioggia si poteva mantenere una velocita’ piuttosto elevata. Improvvisamente, pero’, mi sono ritrovato davanti un fiume di acqua e fango che attraversava la strada e non avendo fatto in tempo a rallentare ho perso il controllo e mi sono ritrovato a fare il bagno insieme alla moto. Fortunatamente c’erano li’ vicino due ragazzi che stavano aspettando che le loro mucche finissero di abbeverarsi e mi hanno aiutato a tirare fuori dal fiume la moto che miracolosamente e’ ripartita al primo colpo.
Verso le dieci sono arrivato ad Arusha ed ho montato la tenda al Masai Camp (S 03 23,115’ E 36 43,190’).
Il giorno dopo mi hanno raggiunto Tom e Veysel (che nel frattempo era riuscito ad ottenere il visto all’ambasciata della Tanzania a Nairobi).
Colonna sonora: “Bridges” Tracy Chapman
Friday, 22 February 2008
Tuesday, 12 February 2008
Nanyuki – Nairobi (13.991 km)
Mercoledi 06/02/2008 abbiamo percorso gli ultimi 200 km che rimanevano per arrivare a Nairobi. La strada e’ completamente asfaltata e dopo 2 settimane di fuoristrada estremo e’ risultata persino un po’ noiosa (anche sa l’abbiamo apprezzata molto). La sensazione e’ stata quella di percorrere la passerella finale di Parigi dopo due settimane di Tour de France. Arrivati a Nairobi siamo andati da Chris al “Jungle Junction” (S 01 17,327’ E 36 45,636’), uno dei posti piu’ famosi tra tutti quelli che attrversano l’Africa con qualsiasi tipo di mezzo di trasporto. Il posto e’ stupendo e ben organizzato. C’e’ una grande villa a disposizione di tutti per cucinare o rilassarsi davanti al camino, un enorme giardino dove poter sistemare moto, furistrada e tende da campeggio ed un officina ben attrezzata per effettuare qualsiasi tipo d’intervento sui propri veicoli. Li’ abbiamo ritrovato Herby che e’ stato scherzosamente deriso per aver caricato la moto sul furgone al lago Turkana. Il giorno dopo invece sono arrivati anche Eke, Audrie e George che ci ha raccontato di aver avuto un brutto incidente a causa di alcune capre che gli hanno tagliato la strada mentre si dirigeva verso Wamba procurando gravi danni alla moto ed alcuni brutti lividi.
Colonna sonora: “Welcome to the jungle” Guns’n’Roses
Saturday, 9 February 2008
Maralal – Nanyuki (13.792 km)

Martedi 05/02/2008 abbiamo deciso di non prendere la strada principale che porta a Nairobi passando attraverso Nakuru e Naivasha perche’ nei giorni precedenti diverse persone che l’hanno percorsa sono state rapinate ed uccise da alcuni banditi della zona che aprofittano dell’attuale stato di crisi in cui si trova il Kenya per fare i propri comodi.
Alla fine dopo aver consultato diversi residenti della zona abbiamo optato per la soluzione piu’ scomoda ma piu’ sicura ed abbiamo deciso di attraversare tutta la riserva naturale Samburu. Prima di partire c’e’ stata un po’ di confusione ed alla fine tra chi e’ andato a fare benzina, chi in banca, chi chissa’ dove ci siamo separati ed ognuno di noi si e’ avventurato all’interno della riserva per conto suo. E’ stata un po’ piu’ impegnativa del previsto dal momento che abbiamo dovuto fare altri 200 km di sabbia e rocce, in compenso pero’ abbiamo avuto la possibilita’ di vedere tantissime zebre e babbuini.
Dopo un centinaio di chilometri Veysel ed io abbiamo raggiunto Tom e Robin, mentre di George non abbiamo avuto notizie.
Con grande sollievo poco prima di arrivare a Nanyuki abbiamo ritrovato una strada asfaltata e dopo aver percorso piu’ di 1.500 km su strade impraticabili e’ stata una gioia immensa. Dopo aver oltrepassato la linea dell’equatore con tanto di foto ricordo ci siamo accampati al Rocky Campsite (S 00 06,794’ E 37 02,597’).
Colonna sonora “Modern Love” David Bowie
Monday, 4 February 2008
South Horr - Maralal (13.598 km)
Per arrivare a Maralal bisogna scalare una lunga strada rocciosa che porta in cima ad un altipiano a circa 2.500 mt di altitudine. Dopo 2 settimane di caldo soffocante e’ stato un sollievo poter respirare un po’ di aria fresca e riposarsi all’ombra di qualche grande albero. Mano a mano che si sale lungo la montagna si assiste ad una vera esplosione di colori. Dal verde intenso degli alberi e dei prati al rosso scuro del terreno. Tutta questa natura cosi’ rigogliosa illuminata dalla luce del sole che qui e’ cosi’ brillante creano un bellissimo effetto fotografico. A Maralal ci siamo sistemati al Yare Campsite (N 01 03,527’ E 36 42,649’) 4 km fuori citta’.
Colonna sonora: “Waiting for the miracle” Leonard Cohen
ah we were so happy to be out of the hard stuff. little did we know that the hard stuff was about to hit us again. crazy washed out roads that went on forever! some points were more technical than lake turkana even. started the day off to a wonderful slow cruise on the back roads to maralar (we were avoiding the conflict in the areas so we took the tiny roads in the middle of nowhere). cam across some samburu warriors in the morning. all dressed up in their traditional tribal gear. had a lovely chat to them about the weather and how long it takes for them to dress in the morning. it was lovely being out there in the back roads. just lots of cows, wonderful hills, deep red sand and animals. we then climbed high up into the kenyan mountains. 2500m up to a lovely camp and some nice food as well... oh joy oh raptour.
Loiyangalani - South Horr (13.436 km)


Sabato 03/02/2008 siamo partiti presto dopo aver mangiato alcuni mandasi per colazione per accumulare un po’ d’energie. I primi 40 km sono stati particolarmente impegnativi a causa della presenza di grandi rocce ed un fortissimo vento che ci buttava per terra. La seconda parte e’ stata un po’ piu’ semplice. Arrivati a South Horr ci siamo imbattuti in una cerimonia della tribu’ locale e ci siamo fermati a fare alcune foto. Il clima che si respirava non era dei piu’ sereni. Siamo stati piu’ volte avvicinati da persone piuttosto aggressive e ad un certo punto e’ scopppiata una rissa che e’ stata sedata solo dopo alcuni minuti grazie all’intervento di alcuni militari. Alla sera abbiamo assistito ai balli tradizionali che tutti i membri della tribu’ hanno effettuato per festeggiare la distribuzione di carne di cammello che c’era stata il pomeriggio. Si sono fromati due gruppi: da una parte gli anziani con le lore mogli e dall’altra i giovani guerrieri e le ragazze non sposate tutti vestiti con gli abiti tradizionali. Alcuni tra i piu’ giovani guerrieri mi hanno invitato a partecipare alla danza ed e’ stato davvero emozionante anche se la mia goffaggine ha suscitato l’ilarita’ di tutti i presenti.
Colonna sonora: “Perfect” Alanis Morissette